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Se c’è un fondo di verità nel detto “Chi sbaglia paga” nella mia precedente vita ero un inquisitore delle streghe…(dico questo per le ultime disavventure) Ma se è anche vero che il sesso rimane sempre lo stesso (quindi per capirci, non sperate di rinascere uomini perché siamo destinate alla crisi premestruale in questa e in altre vite) più che un inquisitore, ero una vicina di casa molto permalosa… Talmente tanto che come dice Paolini nel suo spettacolo ITIS Galileo, durante il periodo dell’inquisizione, se si voleva far fuori una vicina poco simpatica, la prima che si svegliava al mattino e accusava l’altra di stregoneria faceva un punto e si toglieva la povera malcapitata dai piedi. E se nel medioevo passavo il tempo ad additare povere sventurate, che magari un po’ stronze lo erano eh, nella vita che precedeva la mia precedente vita, probabilmente ero una cittadina della Roma Imperiale. Voglio spiegarmi così l’attrazione che provo verso il “mondo classico”… Templi, siti archeologici, miti, bighe, tuniche e sandali. Nella mia libreria tutto può mancare ma non una “modesta” sezione classica, da Omero a Virgilio passando per Cicerone… E lì c’è anche il Manuale di gastronomia di Apicio ovvero il De Re Coquinaria. La cucina dei romani era complessa se paragonata a quella dei nostri giorni. Le ricette consigliate nella raccolta necessitano di 8-9 ingredienti per essere preparate: pepe, garum, miele, levistico, aceto, vino, cumino, ruta e coriandolo. Insomma… Una mezza schifezza se vogliamo dare “pane al pane e vino al vino”! E’ l’unica cosa che nel mio immaginario risulta essere disordinata in un epoca che vedo stilosa, ordinata quasi perfetta. Ma, e dico MA, Se siete più avventurieri e volete provare una salsa per pesce arrosto in stile “tipico romano” eccola qui:

 salsa di Alessandria per pesce arrosto

Pepe, cipolla secca, ligustico, cumino, origano, semi di sedano, prugne snocciolate di Damasco, vino con miele, aceto, garum, mosto cotto, olio. Fai cuocere.

Deduco che il qb non fosse ancora in voga e che i tempi di cottura non fossero necessari.  

Per i meno temerari e gli amanti della cucina moderna o contemporanea (decidete voi), l’alternativa alla salsa sopra citata sarà la semplicità! Nessuna ricetta alla fine di questo post ma solo un’idea per una cena gustosa, branzino alla griglia condito con un’emulsione di olio e limone, aglio, rosmarino e pepe.

Branzino (spigola) alla griglia

Ingredienti:

  • 2 branzini (spigole) da 300 g l’uno
  • olio evo qb
  • il succo di 1/2 limone
  • un pizzico di aglio disidratato
  • qualche ago di rosmarino
  • pepe bianco qb

Procedimento:

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Unico accorgimento da avere in questo caso è quello di stofinare l’intera superficie del pesce con un limone tagliato a metà, in questo modo eviterete che la pelle si attacchi alla griglia durante la cottura. I tempi di cottura variano in base alla dimensione del pesce e alla potenza della resistenza della griglia. Tenete pesente che quando il pesce sarà cotto l’occhio e le carni saranno entrambi bianchi. Per accelerare la cottura coprite la griglia con un foglio di alluminio a mo’ di coperchio. Fate trascorrere almeno 15 minuti prima di cuocere il secondo lato. Per il condimento mescolate insieme il resto degli ingredeinti.

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