Torno a Torino, nel caos, tra i clacson e la sirena di un’ambulanza… Una tragedia insomma, visto che arrivo da un posto silenzioso, forse fin troppo! Il rumore più assordante dopo il cinguettio frenetico degli uccellini era quello dei pensieri… Due settimane di disintossicazione dalla città, dalla tecnologia e anche un po’ dalla cucina! Ho trascorso del tempo con la mia famiglia, ho mangiato piatti preparati dalla mia mamma e dalla mia nonnina.

Insomma queste vacanze Pasquali le ho trascorse lontana da Menta&Salvia, senza troppe remore o sensi di colpa per non aver pubblicato una ricetta al giorno per il pranzo di Pasqua e per il pic-nic di Pasquetta… Non ho cioccolato da smaltire avanzato dalle uova perché lo abbiamo mangiato tutto nel giro di pochissimi giorni (se non ore) e tanto meno colombe da riciclare… Da quando mio cognato è pasticcere (praticamente da sempre) in casa si sono consumate solo le sue colombe ed i suoi panettoni. E’ raro che ce ne venga regalato qualcuno confezionato perché la maggior parte di amici e perenti prenotano i suoi per essere sicuri di trovarne… Per farla breve… Nessuna, anzi una ricetta pasquale e nessuna ricetta post! Una food-blogger atipica!

Non ho mai amato le feste comandate, soprattutto perché ODIO profondamente le 1000 portate che mia mamma e mia nonna si sento obbligate a prepara e soprattutto gli avanzi dovuti a queste dosi pantagrueliche di cibo! Ogni anno mi batto per far capire loro che al di là del significato simbolico che hanno queste giornate, la capacità volumetrica del mio stomaco rimane invariata! Vi starete chiedendo perché vi dico questo? Perché oggi non c’è nessuna ricetta, voglio raccontarvi di un posto magico… Un giardino incantato…

La sera di Pasqua ascoltando un tg locale, scopriamo che il giorno successivo il giardino di Ninfa avrebbe avuto un’apertura straordinaria… Avevo sentito parlare di più volte di questo posto e di quanto fosse meraviglioso e così abbiamo deciso di andare a visitarlo. Ora non sto a raccontare la rava e la fava perché so che diventerei noiosa, ma vi consiglio di approfondire in rete se volete saperne qualcosa di più, io mi limito a scrivere qualche riga e a pubblicare qualche foto…

Il giardino di Ninfa è un monumento naturale che si trova nel territorio del comune di Cisterna di Latina. E’ un giardino all’inglese voluto dalla famglia Caetani nel 1921 e tutt’ora curato dall’omonima fondazione. Il giardino sorge sulle rovine della cittadina medioevale di Ninfa, di cui ancora oggi sono visibili i resti, alcuni dei quali restaurati durante la creazione del giardino.

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Il primo a descrivere Ninfa è Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nel suo Naturalis Historia, che ci tramanda la leggenda dei prodigiosi fenomeni che accadevano sul lago quando, due isolette che lui chiamava Saltuares si muovevano ad un ritmo musicale di cui non si conosceva la provenienza. In realtà solo nel VIII seolo da piccolo centro agricolo, Ninfa divenne un piccolo centro urbano con case e chiese. In quel periodo la via Appia e la via Severiana erano impraticabili per l’avanzamento della palude, ciò comportò lo spostamento dei traffici sulla via pedemontana che transitava nei pressi di Ninfa. L’imposizione del pagamento di un pedaggio a chiunque volesse transitare di lì, si rivelò ben presto un’ingente fonte di ricchezza.

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Tra periodi di prosperità, dilaniata da guerre, contesa e abbandonata, riportata in auge ed infine restaurata, Ninfa nel 1921 iniziò ad essere “trasformata” da sito medioevale a residenza estiva. La famiglia Caetani, ultimi proprietari della cittadina, iniziarono dapprima la bonifica della zona e successivamente il restauro. Fu così che Ada Wilbraham (realizzatrice dell’orto botanico di Fogliano), mamma di Gelasio Caetani, iniziò a piantare diverse specie botaniche che portava dai suoi viaggi all’estero. La particolarità del giardino di Ninfa è proprio questa… Il suo clima! Al suo interno il giardino ospita specie botaniche che grazie appunto al microclima molto umido, dato dalla presenza del fiume Ninfa e dalla rupe di Norma, riescono a vivere. I lavori di allestimento del giardino continuarono con Loffredo Caetani e sua moglie Marguerite Chapin oltre alla figlia Lelia Caetani. Fu soprattutto Lelia negli anni trenta a dare al giardino la struttura all’inglese, la stessa che non avendo eredi, prima della sua morte diede vita ad una fondazione chiamata Roffredo Caetani di Sermoneta che si occupa tutt’oggi del mantenimento e della cura del giardino.

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Naturalmente ogni stagione ha colori diversi, fiori, foglie e frutti diversi e quindi in ogni stagione il giardino di Ninfa ha la sua particolarità da scoprire. In questo periodo lo spettacolo principale è dato dai ciliegi in fiore… Questa estate scoprirò cosa ci sarà!

Un bacio a chi passa di qui!

4 Commenti su Il giardino di Ninfa

  1. Scopro il tuo graziosissomo blog per caso, ed è con immenso stupore che leggo questo post… sai perché??
    Abito a due chilometri dal giardino di Ninfa e trovare queste bellissime foto nel tuo articolo, mi ha fatto immensamente piacere!
    Grazie per averle condivise!
    Sarà un piacere seguirti!!

    Ti auguro una giornata bella e piena di sorrisi! :-))))))

    • Ti ringrazio per le tue parole! L’anno scorso dopo continui rimandare finalmente sono riuscita a visitare il giardino. Dire che è uno spettacolo è dire poco e allora ho voluto condividere su questo angolino i colori meravigliosi che ho avuto la fortuna di ammirare dal vivo. Non ti nascondo che mi piacerebbe molto tornare in autunno! A presto!

  2. Cara Alessandra, in effetti il giardino nella stagione autunnale ha dei colori belli quanto quelli di primavera che donano un’atmosfera del tutto diversa è quasi magica!
    Se avrai modo di passare ancora da queste parti, fammi un fischio; sarò ben felice di incontrarti!!! :-)))
    A presto.

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