Questo post arriva sul blog con almeno un paio di mesi di ritardo… Ieri riordinavo i vari ritagli di giornale contenenti ricette che la mia mamma meticolosamente, da almeno un paio di anni, conserva con cura per farmeli trovare quando vado da lei “Lì ci sono le ricette che ho tenuto per te, magari c’è qualcosa che ti interessa”… Ecco, tra tutta quella marea di carta, sbuca fuori la brochure che ci avevano lasciato il giorno della degustazione del tè… Dovevamo essere sul posto alle sedici per assistere alla spiegazione che precedeva la degustazione del tè, ma come al solito, nel nostro puntuale ritardo, siamo arrivati sul posto con almeno 20 minuti di ritardo. L’aria era pungente ma, fuori Torino aveva tutto un altro profumo! C’era odore di legna che ardeva, muschio, odore delle feste che stavano per arrivare! Mancava davvero poco a Natale e nel piccolo borgo ogni casetta aveva la sua decorazione. Entriamo in casa di corsa, togliamo sciarpa e giacca e ci uniamo agli altri. Il tea planner aveva iniziato da pochi minuti, era in piedi davanti il caminetto acceso, di fianco aveva un tavolo su cui erano appoggiate delle tazze e diverse teiere. Ci sediamo davanti un piccolo tavolino e ascoltiamo il racconto… 

La prima volta che in Inghilterra si parla di tè fu intorno al 1650, quando venne importato insieme al caffè e al cacao. Il tè veniva assunto come se fosse una bevanda rinvigorente oltre ad essere un’alternativa alla birra per la classe lavoratrice. L’ Inghilterra fu una delle ultime potenze a stabilire un proprio presidio commerciale con l’India e la Cina. I primi a commercializzare le spezie provenienti da quelle zone furono i portoghesi, colonizzatori di Macao (a sud-est della costa Cinese), grazie a loro il tè giunse in Europa. In Inghilterra il tè divenne uno status simbol per l’aristocrazia quando Carlo II nel 1662 sposò Caterina di Braganza (figlia del re del Portogallo) che portò con se non solo l’abitudine di bere tè ma, come dote i territori indiani di Bombay e Tangeri. 

Come tutte le spezie e i prodotti importati, il tè inizialmente aveva dei costi talmente proibitivi che permetteva il consumo solo alle persone benestanti ma, non appena il commercio iniziò ad incrementare e il prezzo a scendere, il tè divenne accessibile alla maggioranza della popolazione, fino a sorpassare il consumo della birra.

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Per arrivare al tradizionale rito del tè vittoriano così come lo conosciamo noi si dovrà attendere l’800. La leggenda narra che il tè delle cinque venne inaugurato dalla reggina Vittoria nel 1838. In quel periodo era uso in Inghilterra bere tè a tutte le ore ma, alla principessa Vittoria era vietato dalla sua istitutrice. Appena venne incoronata regina, la prima cosa che ordinò fu “una tazza di tè”. 

La versione più accreditata sembra attribuisca ad Anna Maria, settima duchessa di  Bedford, l’istituzione dell’ afternoon tea intorno al 1840. La duchessa colta da un languore mentre era in vacanza nella tenuta estiva di  Belvoir Caste, chiese che le venisse servito del tè con pane e burro. Nei giorni successivi invitò nel suo salotto gli amici più cari e, quando prese padronanza, iniziò a servire l’afternoon tea anche a Londra. Il rito consolidato nei salotti aristocratici per tutto il XIX secolo, si diffuse anche tra le classi borghesi e lavoratrici con la rivoluzione industriale.Gli operai di rientro dalle fabbriche alle 17 sorseggiavano tè accompagnato da tramezzini, carne,biscotti e pane accompagnato da burro e marmellata.

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DIECI CONSIGLI PER UNA BUONA TAZZA DI TE’

Finito il racconto della storia del tè, che in realtà quel giorno era stata ancora più ricca, il tea planner era passato ad elencarci i consigli da seguire per servire un ottimo tè in stile vittoriano:

1- L’acqua è fondamentale almeno quanto il tè! Ideale sarebbe povera di sodio e di metalli e priva di calcare. Se avete la fortuna di avere quest’acqua in casa ( e quindi di non dover ricorrere a quella imbottigliata) fate si che scorra per qualche minuto in modo da essere “perfettamente ossigenata”.

2- La temperatura dell’acqua non deve mai superare i 90° C ma nemmeno essere inferiore ai 70°C. La temperatura troppo alta fa si che il sapore del tè diventi amaro e se invece è troppo bassa l’infusione non avverrà correttamente.

3- Perfetto in foglie! E’ da preferire il tè sfuso e non quello già contenuto nel sacchetti (in cui solitamente finiscono le foglie sbriciolate). L’ideale sarebbe mettere direttamente il tè in infusione nella teiera ma, se utilizzate i filtri in acciaio non riempiteli mai completamente.  Le foglie di tè una volta immerse in acqua si gonfiano e se il filtro è troppo pieno rischiate di gettare via parte del contenuto senza che l’acqua l’abbia neanche bagnato.

4- Prima di versare il tè all’interno della teiera, quest’ultima va scaldata con dell’acqua calda. 

5- Il tè deve rimanere in infusione “quanto basta”, ovvero, a seconda del tipo di tè che sceglierete ci saranno delle tempistiche da rispettare.

6- Lo zucchero deve essere servito in zollette. In realtà è vivamente consigliato non zuccherare il tè, in modo da gustarne appieno sapore e aroma ma, se proprio non riuscite a berlo senza, l’etichetta suggerisce di utilizzarlo in zollette. Questo per evitare che qualche commensale possa utilizzare il proprio cucchiaino per servirsi lo zucchero.

7-Il latte va cersato nella tazza dopo che sia stato versato il tè e deve essere a temperatura ambiente.

8-Il limone, servito a fette, deve essere aggiunto al tè senza essere spremuto, e qui mi viene da aggiungere il commento fatto dal tea planner “Se lo spremete state pur certi che nell’occhio di qualcuno lo fate arrivare!”.

9-Il tè vittoriano, come etto prima, era servito accompagnato da “spuntini” sia dolci che salati. Anche qui l’etichetta vuole che le “portate” siano  cinque, due dolci e tre salate.

10-Ultimo ma non meno importante consiglio, in base all’ora in cui decidete di prendere il tè c’è quello giusto da scegliere! English Breakfast a colazione, Earl Grey alle cinque del pomeriggio e Spiced Tea alla sera.

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CURIOSITA’

L’Earl Grey a quanto pare è considerato il tè vittoriano per eccellenza. Il conte Charles Grey fu il primo ministro del Regno Unito e si batté fortemente per la riforma del 1832 (Legge sulla rappresentanza del popolo). La leggenda narra che al ministro fu regalato un tè nero aromatizzato al bergamotto che prese il nome di Earl Grey.

La tazza nella foto era riservata ai soli uomini. Per evitare che i lord si bagnassero i baffi (di gran moda all’epoca!) sorseggiando il tè, venne creata questa tazza che permetteva il passaggio della bevanda senza troppo disagio!

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