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Giorno 20

Qualche giorno fa ho ricevuto una piacevole sorpresa… Ero stata parte della giornata fuori casa quindi al mio rientro ho iniziato a riassettare. Il Biondo era uscito di casa per una commissione veloce e mi accorgo che aveva lasciato in casa le sue chiavi. Finisco di fare le mie cose quando suona il campanello. Convinta che fosse lui di rientro apro senza chiedere chi potesse essere. Accosto la porta di casa e tempo di allontanarmi sento rumore sul pianerottolo, torno indietro con le belve che mi correvano tra i piedi e avevano iniziato il loro classico concerto di benvenuto. Sull’uscio trovo la signora che vive sull’altra scala del palazzo a cui ho dato uno dei miei cuccioli con Birba al guinzaglio e una bellissima stella di Natale tra le mani. Mi sono sciolta!

Ieri sera mentre cercavo qualche informazione per curare al meglio la mia stella di Natale scopro che intorno a questa splendida pianta nel corso dei secoli sono nate innumerevoli leggende.

I primi europei ad apprezzare la bellezza della stella di Natale furono gli spagnoli che nel 1520 giunsero nell’odierna Città del Messico. Essa infatti era una pianta coltivata già da Indios e Aztechi per i quali era simbolo di purezza. Secondo una delle leggende il colore rosso simboleggiava il sangue di una dea morta per amore, le gocce caddero sulle brattee che diventarono del loro magnifico colore rosso. La seconda leggenda di origine messicana più conosciuta della prima, narra la storia di una bambina che soffriva perché data la povertà dalla quale proveniva, non poteva offrire dei doni a Gesù con i quali dimostrargli il suo amore.  Un angelo corse in suo aiuto e le suggerì di raccogliere ramoscelli ed erbacce dai cigli della strada e di depositarli sull’altare. La bambina fece quello che le era stato detto, il miracolo accadde e dalle erbacce che aveva raccolto nacquero le stelle di Natale. Da quel momento la Poinsettia (nome botanico) divenne il simbolo del donare e dell’amore verso il prossimo. 

La stella di Natale iniziò così a diffondersi in America Latina per poi arrivare negli Stati Uniti e da lì in tutto il mondo occidentale: in Francia viene chiamata Etoile d’amour (Stella d’ Amore) regalata solitamente per la festa della mamma, in Centro America prende il nome di Hoya encendida (foglia infuocata) e simboleggia la passione, nei paesi di lingua inglese è conosciuta come Christmas Flower o Christmas Star (Fiore o Stella di Natale). La popolarità in Italia arrivò solo due secoli fa, quando per la prima volta fu usata per adornare la Basilica di S. Pietro.

Qui in Italia noi siamo abituati a vederle piccole ed in vaso, in Messico invece sono dei veri e propri alberi. stella_albero2-

 (foto e nozioni prese dal sito Favole e Fantasia)

Questa storia mi ha fatto dire “Regalo anche io una stella di Natale!”

Ingredienti:

1/2 dose di pasta frolla

per la glassa reale:

 1 albume (30 g)

150 g di zucchero a velo

qualche goccia di limone

colorante alimentare

Procedimento:

Preparate la pasta frolla seguendo la ricetta indicata nel link, copiate la pasta e cuocete i biscotti in forno statico a 180°C per 12-15 minuti. Fate attenzione a non fargli prendere colore.

Preparate la ghiaccia reale montando dapprima l’albume con il limone e man mano aggiungendo lo zucchero a velo. Colorate la ghiaccia aggiungendo poco colore alla volta fino ad ottenere la densità di colore desiderata.

Quando i biscotti saranno completamente freddi decorare con la ghiaccia reale e lasciate asciugare.

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Difficoltà: BASSA

Tempi di preparazione: 30 MINUTI

Tempi di cottura: 12-15 MINUTI

Modalità di cottura: FORNO

Porzioni: /

Con questa ricetta partecipo al contest di Mamma Papera per la categoria regali di Natale

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1 Commento su Biscotti Stella di Natale

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